giovedì 17 novembre 2011

Dialogo Da Stazione - Più Sue Conseguenze

{Posted on 25/11/10 at http://myworldmylife.splinder.com/ }

No. Non intendo un dialogo in stazione, bensì una situazione tipo che si viene a descrivere molto di frequente tra i pendolari ferroviari.
Nel mio caso, ha assunto i caratteri disneyani particolari delle battute di "Le Follie dell'Imperatore" - cosa per me assolutamente normale visto che ne conosco le battute praticamente a memoria (può capitare anche con altri classici, tuttavia). Ho avuto la giuoia di condividere l'uscita, quando ieri è avvenuta, con la cara Ale.
In ogni caso, sono necessarie alcune premesse che vadano a descrivere le condizioni in cui cotal esclamazione d'uopo sia avvenuta (ho scritto un'idiozia, vero?):
  1. Dopo svariate giornate di pioggia, umido, acquerugiola, acqua alta, colonnina di mercurio sopra la media, acqua, acqua, pioggerella e.. uhm... nebbia -sì, credo mancasse proprio quella- , il tempo s'è deciso a metter a disposizione una sana mattinata di sole e gelo. Non proprio congelante, ma quantomeno nella media stagionale. Sufficiente, insomma, per far sentire lo sbalzo termico dalle condizioni malsane cui ci si era abituati.
  2. L'arrivo in anticipo in stazione, accompagnata da mamma (perché il mercoledì torno alle 21 e non voglio circolare in stazione da sola per quell'ora - sono psicotica, lo so, ma dato che han già provato a seguirmi prendo le mie precauzioni). Incontro Mattia, che va a bersi un caffè (beato lui!) mentre io, convinta dell'arrivo a breve del treno, m'avvio a una panchina. E che vedo?? "Treno in ritardo di 10 minuti". Ah-ha. Promemoria, promemoria per me: farmi pagare una colazione da Trenitalia.
Detto ciò, c'è anche da notare un fattore positivo, ossia l'incontro con una cara ragazza, la Chiara, diretta ad Udine, il cui Mega-abbraccio mi ha tirato su il morale.
Nell'attesa dell'ormai prevedibile ritardo del treno per Venezia, mi trastullo in musica. Son solo dieci minuti, no? Niente di che...

TRENITALIA: Annuncio ritardo - il treno regionale 294756195xyz delle ore 8 e 54 proveniente da Trieste C.le e diretto a Venezia S.Lucia arriverà con 15 minuti di ritardo, diversamente da quanto annunciato.
IO: Aiuto. Aiuto aiuto. Fatemi capire, voi dovreste essere belli dentro?!

Ok. Aumentato solo di cinque minuti.. Ancora poteva essere recuperabile e avrei potuto arrivare alla lezione per tempo. Correndo, ma ce l'avrei fatta.
*Passano neanche due minuti*

TRENITALIA: Annuncio ritardo - il treno regionale Abbiciddìquantocigodiamo ..*blablablah*.. arriverà con 25 minuti di ritardo, diversamente da quanto annunciato!
IO: Magari io non sono un'esperta di treni, maaa... questo secondo me potrebbe essere considerato un passo indietro, non trovi??
TRENITALIA: ...Ci scusiamo per il disagio.
IO: ...Ti odio.
(per il preciso momento del film, video qui)

Deh. E fu così che persi la prima lezione. In quanto poi, il treno, mica s'è accontentato di 25 minuti. Ne ha fatti 35. Che sommati ai 10 minuti necessari per raggiungere Santa Marta in un orario pieno zeppo di turisti e con un Piazzale Roma iper-affollato, mi avrebbero fatta arrivare in extra-ritardo a lezione. Se fossimo stati in un'aula ampia e da cui si poteva sgattaiolare all'interno furtivamente, ci sarei anche stata. Peccato che eravamo a Gradoni - ovvero classe a scalinate (mavvà??) nella quale si può entrare solo facendo prima cucù all'insegnante. A meno che non ci si voglia cimentare in azioni funambole rocambolesche per le finestre a 10 metri d'altezza.
Per cui, io e la compagna da Treviso abbiamo saggiamente optato per un'ora alla ricerca di un regalo che altrimenti avremmo cercato nelle 3 ore e mezza di buco al pomeriggio.
Abbiamo tuttavia avuto la pessima idea di avventurarci nella zona bassa attorno alla sede Centrale (chiamasi Dorsoduro, zona est-sudest). Perché pessima? Perché credete abbia usato l'attributo "zona bassa", per sport?! Andiamo, parliamo di Venezia, non dell'Himalaya. C'è il problema frequente dell'Acqua alta. E noi ci siamo dovute avventurare in mezzo all'acqua strabordata senza stivali nè nulla (perché a S.Marta - zona sud-sud-ovest di Dorsoduro- è più alta, e se tutto fosse andato da programma non ne avremmo avuto bisogno).
Abbiam tentato di girarci attorno, ma di fronte all'impossibilità di arrivare a destinazione senza tardare di mezzora (de novo) ci siam dovute lavare i piedi nel liquido contaminato del mare - blah.
Beninteso, si poteva anche camminare in piedi sui muretti a bordo canale, spessi una ventina di centimetri. Ma sorgevano anche qui due problemi: 1) Io non so nuotare, che avrei fatto nel caso in cui fossi caduta?? 2) Chi ha tentato questa via, ha incontrato serie difficoltà a saltare i buchi di attracco, circa due metri e mezzo senza muro.
Quindi, via a pucciare!

Dopo una cosa del genere, coi piedi lessati e a rischio mutazione genetica, ho resistito alla lezione della Caroli - santa donna! - che non m'ha fatto pentire per nulla di essermi sforzata appieno d'arrivare alla sua lezione.
Dopodichè, mi avrebbero atteso tre ore di studio in Dipartimento. Uso il condizionale, perchè in realtà ho solo aiutato l'Alessia a fotocopiare e ho assistito l'Alisa nell'excursus delle università nipponiche, perché poi noi si ha sommamente rinunciato a Cinese (lezione delle 17.30) per tornarcene a casa.
Bilancio chiuso in positivo: bagno da temperature termali, relax e studio autonomo. Se l'insegnante di seconda lingua non invoglia affatto, al contrario della Guru di Storia, non è colpa mia.
E andiamo!!

Nessun commento:

Posta un commento